Stampa (5)
Spillatura
La spillatura consiste nel tenere ferme le pagine tramite una o più graffette metalliche inserite dall’esterno e ripiegate al centro esatto del libro.
Questa procedura rientra nelle rilegature economiche, quelle cioè che non sono adatte ad un libro che vuole rispettare determinati standard. Oltre ad essere poco gradevole alla vista, è difficile da praticare su una grande quantità di fogli. È consigliabile per i pamphlet, per le riviste e gli opuscoli.
Spirale
La rilegatura ad anelli, o a spirale, consiste nella perforazione sistematica del bordo interno delle pagine, per poi apporvi una spirale metallica o di plastica, capace di penetrare all’interno dei buchi creati e formare una rilegatura.
Il vantaggio di tale metodo consiste nella facilità di tenere aperta una determinata pagina, in quanto l’apertura è massima e ogni foglio può ruotare attorno alla spirale.
Lo svantaggio risiede nell’essere poco estetico e di essere di facile rottura: basta tirare il foglio con una pressione superiore a quella consueta e subito si strappano le parti alte e basse dei fogli.
Anche questa procedura è annoverata tra i sistemi poco adatti alla pubblicazione di un libro, ma ciò non significa che il cliente non possa richiederla.
Brossura
Attualmente è il metodo di rilegatura che va per la maggiore, in quanto è un buon compromesso tra una qualità accettabile e un prezzo economico.
La procedura è piuttosto semplice: l’insieme dei fogli viene unito, livellato e incollato alla copertina tramite uno strato abbondante di colla.
Il risultato è buono, la rilegatura c’è, ma una tale procedura presenta due difetti: il primo è la durata: essa non raggiungerà mai quella del filo refe, ma si deteriora presto, soprattutto quando una pagina la si apre troppo e si va a creare un taglio nella colla. Il secondo problema consiste nella limitazione dell’apertura delle pagine, che non è estesa quanto il filo refe, ma è ridotta sia perché una parte del foglio è incollata, sia in quanto un’altra parte del foglio, adiacente alla colla, tende a rimanere in ombra.
Una qualità maggiore della brossura è la fresatura. Essa consiste nell’accorpare le pagine e nel praticare una serie di tracce di circa mezzo centimetro, abbastanza ampie da permettere alla colla di penetrare e creare un’armatura che rende più stabile la rilegatura e la fa durare di più nel tempo.
Filo refe
È sicuramente il metodo di rilegatura più elegante e duraturo, conferisce al libro quel prestigio e quella completezza che lo rende “libro”.
Una rilegatura del genere prevede l’utilizzo dei “sedicesimi”, un gruppo di sedici fogli riuniti tra loro e tenuti saldi da una cucitura. L’insieme dei sedicesimi, infine, viene cucito e tenuto ulteriormente saldo dalla colla.
I vantaggi, oltre che estetici, sono la facilità di apertura delle pagine, che possono aprirsi in tutta la loro interezza, e la resistenza dei fogli.
Essendo un procedimento di colla e di cucitura, il filo refe richiede dei costi maggiori, che si aggirano attorno all’euro per singola copia.
Iniziamo dalla parte tecnica: la copertina si divide in cinque parti:
la prima: il fronte principale
la seconda: l’aletta adiacente
la terza: l’aletta opposta
la quarta: il retro del libro, alla cui sinistra vi è la terza
il dorso: tra la prima e la quarta, dove vi è scritto il titolo trasversalmente.
Le alette
Il primo punto di discussione sono le alette. Esse hanno la funzione di inserire delle informazioni ulteriori, che non vogliamo mettere in primo piano, ma che vogliamo comunque evidenziare. La maniera migliore è di disporle non nel libro, non sulla copertina e sul retro, ma tra una e l’altra: sulle alette.
In genere le informazioni che si inseriscono sono la sinossi dell’opera, sulla seconda, e la biografia dell’autore, sulla terza. A scelta dell’autore, è possibile inserire delle recensioni pubblicate su dei quotidiani o delle frasi scelte dal libro. È uno spazio che è un peccato non utilizzare; il nostro consiglio, quindi, è di riempirle e di non lasciarle mai vuote. Se le dovete lasciare vuote, tanto vale che le eliminiate.
Non è una provocazione, ma è un consiglio serio, in quanto le alette hanno un costo significativo nella stampa; il loro prezzo varia dai 30 centesimi a un euro, a seconda delle tipografie. Sono poche quelle che lo includono direttamente nel preventivo, a seconda che decidiate di realizzarle oppure no.
Esse hanno la dimensione cha varia da metà a un terzo della pagina, quindi può anche fungere da segnalibro, sebbene sia scomodo in quanto, una volta aperto il libro, le alette tendono a seguire la copertina e a lasciare scappare le pagine.
Per realizzare le alette, la copertina deve essere morbida, ovvero di un cartoncino più spesso delle pagine, ma comunque pieghevole. Se si pretende una copertina cartonata, ovvero rigida, le alette devono essere realizzate apponendo una copertina aggiuntiva, tecnicamente una sovracoperta, molto meno spessa della prima, che ha il ruolo di avvolgere il libro ed evitare di sciuparlo e, nello stesso tempo, di creare le alette.
La sovracoperta
È un’invenzione utile, se l’intento è di proteggere la copertina dai graffi. È realizzata con una carta di grammatura media, che va dai 150 ai 200 grammi.
Come si spiegava prima, ha la funzione di creare le alette in presenza di una copertina cartonata, ma può benissimo essere posta anche su un libro a copertina morbida. Nulla vieta di vendere un libro con doppia copertina. Può essere visto come un segno di eleganza.
Copertina morbida
È l’ideale quando il progetto editoriale prevede un basso investimento sul libro, come nel caso del self publishing, quindi di un prezzo al pubblico accessibile. La differenza tra una cartonata è di una morbida può superare i due euro, soldi che devono andare ad aggiungersi al prezzo al pubblico.
Copertina cartonata
Nel momento in cui si decide di realizzare un progetto ambizioso, come un book fotografico, la copertina cartonata è pressoché essenziale. Conferisce quel tocco di prestigio che la morbida non dona.
Stampare un libro senza avere delle adeguate informazioni significa rischiare un flop, anche se il contenuto dell’opera è valido.
L’evoluzione dell’editoria ha portato a delle aspettative sui parametri di stampa, cosicché ogni tipo di libro necessita del suo formato e della sua copertina.
Libroventura mette a disposizione questa sezione per far conoscere ai clienti tutte le specifiche riguardanti i formati, il tipo di carta, di copertina, di stampa e di rilegatura, con l’obiettivo di far compiere al cliente la scelta migliore.
Se dopo aver letto le nozioni a riguardo, non siete ancora soddisfatti e avete ancora paura di sbagliare, noi di Libroventura risponderemo in maniera del tutto gratuita alle vostre domande, che vengano poste per e-mail o per telefono.
I verticali
Esistono una moltitudine di formati con i quali vengono pubblicati i libri. Ogni casa editrice ha i suoi preferiti, e usa sempre lo stesso standard all’interno di una collana.
Per fare un esempio, Laterza utilizza il formato 14x21cm per tutti i libri della collana “Economica” (copertina gialla), ma usa l’11x18 per la collana “I filosofi” (copertina arancione). La differenza tra i due formati consiste nell’aver eliminato tre centimetri da entrambi i lati, con il risultato che il secondo sembra sproporzionato perché troppo allungato rispetto alla proporzione classica.
La proporzione classica, ovvero quella in cui sono stati stampati la maggioranza dei libri fino ad oggi, prevede che un lato sia all’incirca una volta e mezza l’altro. La perfezione grafica la si ottiene utilizzando il rapporto aureo, equivalente a 1,618. Tale rapporto tra il lato lungo e quello largo del libro ci sia un’armonia unica, la più gradevole alla vista. Non a caso le migliori figure presenti in natura sono realizzate sulla base di codesta proporzione.
Ecco il motivo per il quale un libro quadrato non è gradevole alla vista.
Il consiglio che Libroventura si sente di dare è di stampare il proprio libro con un formato che mantenga questa proporzione, ovvero con i seguenti formati:
11x18 (1,64)
12x19,5(1,63)
14x22,5 (1,60)
18x29 (1,61)
Oltre a questi, ce ne sono altri, anche abbastanza comuni, che hanno comunque una buona proporzione:
15x23 (1,53)
10x15 (1,50)
14x21 (1,50)
16x23 (1,43)
17x24 (1,41)
15x21 (1,40) (il formato A5)
22x29,7 (1,35) (il formato A4)
Indicativamente, i romanzi economici, quindi quelli tascabili, hanno una dimensione che non supera il 14x21; i romanzi normali, invece, possono essere leggermente più grandi. I saggi, invece, hanno tutto il diritto di apparire dei “mattoni”, quindi di sviluppare dimensioni maggiori, fino ad arrivare al foglio comune, l’A4, utilizzato per i testi scolastici, laddove c’è bisogno di pagine ampie, capaci di contenere schemi leggibili e riassunti ampi. Sono utilizzati anche per dei book fotografici e per le riviste.
Gli orizzontali e i quadrati
Fino a qui abbiamo elencato i formati tradizionali, i cosiddetti verticali, che si sviluppano, cioè, in altezza. Chiunque abbia dimestichezza con i libri è venuto a contatto almeno una volta con dei modelli orizzontali o quadrati. Sono per lo più utilizzati per delle pubblicazioni di immagini, che siano cataloghi o fumetti, ma anche esposizioni di dipinti o fotografie. Ciò non toglie che possano essere utilizzati per altre finalità (il cliente ha sempre ragione), magari per un libro per ragazzi o per un testo scolastico.
Tra i quadrati, i formati più usati sono:
15x15
21,5x21,5
28x28
Gli orizzontali, invece, sono i seguenti:
15x10
21x15 (il formato A5)
23x16
24x17
26x18
29,7x22 (il classico A4), che si trasforma in 18x21
Conclusione
In conclusione, nel self publishing, il formato viene scelto dall’autore, a seconda dello stile e dell’estetica che preferisce. Vi consigliamo di fare attenzione alla convenienza di alcuni formati piuttosto che di altri: ogni tipografia, e di conseguenza ogni casa editrice, a seconda dei macchinari adoperati e della politica dei prezzi, apporta delle tariffe differenti a seconda dei formati scelti. Il più delle volte il formato più economico risulta essere il 15 x 21, realizzabile direttamente dal foglio A4, utile soprattutto per la rilegatura in brossura.
Chiedete alla casa editrice quale formato vi conviene. Con Self il più conveniente è il 14,8 x 21 cm.